Cervinia, 26 agosto 2018.
Ultimo giorno di riposo. Un forte vento nella notte insorse nella conca del Breuil. Crollo vertiginoso delle temperature.
Una notte lunga e difficile come tutte quelle che precedono la mia discesa. Sono ormai 21 anni ma da qualche tempo a tuttora è sempre peggio, è sempre più difficile.
Bisogna separarsi ogni volta da tutto ciò che fa star bene, da chi sa voler bene veramente e si riesce a vedere ormai di rado. Tutto questo è un colpo al cuore. La montagna, il Cervino in particolare tuttavia, restituisce la fede spirituale, la contemplazione, la preghiera. Il Cervino è pino, si ama a prima vista. In Lui c'è Dio. Sì, perché che si creda o meno tornano subito alla mente le parole più belle dei Salmi biblici, versetti che guariscono l'anima, di fronte all'imponenza e alla maestosità della Gran Becca e delle cime adiacenti. In Lui risplende la gloria del Padre Altissimo. Nelle notti più difficili ecco alcuni semplici passi dei Salmi come queste di un'antifona: I miei occhi precedono l'aurora, o Dio, per meditare la tua parola.
E così se non dormo esco e posso osservare tutto ciò che precede l'aurora. Basta avere un treppiede e una compagna preziosa che illumina la notte. Lei mi fa vedere l'Orsa Maggiore, tutte le stelle schierate attorno alla Maestà pina. Quelle stelle che, nello scorrere impietoso del tempo, scendono mano a mano sulla Grande Muraille e si accendono semplicemente attraverso una piccola ma potentissima lente. Così è più facile, così è più docile il risveglio.
E dopo?? Aggiungo un altro pezzo dell'Inno della Liturgia delle Ore della prima settimana del Salterio del Sabato.
L'aurora inonda il cielo di una festa di luce,
e riveste la terra di meraviglia nuova.Fugge l'ansia dai cuori,
s'accende la speranza emerge sopra il caos un'iride di pace.
Così nel giorno ultimo l'umanità in attesa alzi il capo e contempli l'avvento del Signore
Come interpretare in una foto tutte queste bellissime parole?? Ecco la risposta
E' stata davvero una festa, la gioia non solo degli occhi ma anche del cuore, un paesaggio di pace che ha riportato la speranza di trascorrere nuovamente delle giornate migliori, ed è bello che il tempo trascorra così giorno dopo giorno ma nello stesso tempo la consapevolezza di dover star di nuovo tanto tempo separati, quanto non si sa, forse per sempre?? Resta il fatto che quella consapevolezza è un duro colpo da incassare. E' arrivato di nuovo quel giorno, freddissimo, sembra percepirlo anche il motore dell'auto. Fatica a scendere. Ci accompagna un segno del cielo, l'aurora solenne.
L'aurora misteriosa tra gli alberi e i sublimi colori del cielo. I colori magici evocano i ricordi più belli vissuti, e i ricordi dolci fanno scendere le lacrime di commozione. E' tutto un dono prezioso di Madre Natura, Lei ricambia soltanto l'amore nei Suoi confronti, l'amore di chi Le porta profondo rispetto e la più sentita devozione. E' importantissimo soffermarsi il più a lungo possibile su questi momenti: basta un attimo e tutto può finire: una frana, un incidente, un crollo, una malattia incurabile, una distanza incolmabile. Ecco perché bisogna cercare sempre ciò che ci manca: dallo stare insieme il più possibile a coloro che ci amano al godere dei paesaggi più romantici, magici ricchi di armonia e di solennità. Come le stelle, come l'aurora.