VIVI I COLORI!!

Cari amici,

ben ritrovati dopo un mese di assenza!! Finalmente il tanto amato Carnevale è tornato e  con i suoi sorrisi e inchini ha colmato,

almeno in parte, il grande vuoto interiore con i suoi colori tutti da vivere. Proprio così miei cari utenti.

 

Il tema del Carnevale di Venezia ha avuto infatti come titolo ques'anno "Vivi i Colori".Non esiste città migliore della Serenissima per vivere al meglio appunto i colori e nel mio  limpido girovagare da Riva degli Schiavoni all'Accademia a San Marco, per ben due volte, ho incontrato numerosi volti variopinti: il trionfo del rosa, del viola e del giallo riflessi allo  specchio nel tripudio dell'Arte, inchinati alle mie Nikon nella loro sublime raffinatezza,   
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 le emozioni che si susseguivano nel rosso di fuoco intenso a volte diabolico ma nello stesso tempo elegante sotto i portici di Palazzo Ducale al Ponte dell'Accademia, quel punto di Venezia che, a mio avviso, è il più bello del mondo. 1 ve
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 Il punto non semplicemente definito come un ente geometrico ma come il luogo di incontro di tutte le geometrie più sublimi e romantiche create non solo dalla panoramica dal Ponte ma anche dalle linee e dai cerchi dovuti al moto ondoso con brio delle gondole e dei vaporetti. Vorrei attendere la fine del cosmo, la morte in quel punto, vorrei che i miei giorni finissero almeno con la serenità totale del corpo e dell'anima.  
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 Tutto quel percorso così confuso ma contemporaneamente entusiasmante culminava nel Sottoportego di San Zaccaria, laterale a Riva degli Schiavoni, nella delicatezza del verde appoggiato alle pareti della Chiesa di San Zaccaria nel contesto di un candido Rinascimento.  
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  Non c'è solo quindi la vera Calle dei Colori in Sestiere Cannaregio ad introdurci nel mondo dei sogni attraverso la Strada Nuova a Ca d'Oro, San Marcuola,  la silenziosa Calle delle Vele, Campo Santi Apostoli Rialto e San Marco ma un cromatismo euforico offerto dai costumi, dalle maschere, dai volti degli interpreti di questa festa meravigliosa che ogni anno regala un tema nuovo, nel rispetto dei sensi, dell'allegria, della raffinatezza senza alcuna volgarità.
 
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 E così i colori si susseguivano sempre più intensi, dall'arancione, al verde, al giallo sullo sfondo di San Giorgio Maggiore, delle gondole e del volo dei gabbiani mentre la quiete vespertina illuminava la Chiesa della Salute e tutta la Riva degli Schiavoni rendendo l'atmosfera piena di magia.
 
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 Gli ultimi raggi andavano a brillare anche  sui volti delle maschere più tristi come ad incoraggiare a rientrare nei nostri luoghi oscuri prede delle tenebre e della paura.  
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 Quel sole sfolgorante si accingeva a tramontare e riscaldava il cuore sul battello regalando vedute preziose sulla Chiesa del Redentore, sul bacino di San Marco mentre Venezia si allontanava da noi così delicatamente abbandonandoci al suo struggente Romanticismo. Da quel momento il cuore dettava   
 
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 all'occhio ciò che doveva catturare, trasmettere.
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 Non ci sono infatti parole per descrivere quei momenti che rivivo ormai da circa 9 anni ma ogni volta è sempre come fosse la prima. In nessun altra città italiana ho mai provato emozioni di questo genere, né a Firenze, né a Roma,  mai altrove. Ogni volta l'Arte trionfa, vince sul male, cura la sofferenza dell'anima. Il suo trionfo è la vittoria proprio dei suoi colori, Carnevale o meno, colori che riportano alla gioia, alla pace, alla serenità, alla vita e allora viviamoli davvero questi colori!!   
   

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